LA DONNA PIU’ BELLA DEL MONDO

LA DONNA PIU’ BELLA DEL MONDO

Vogghiu cantari a Biliciota,

lu camminari di ‘na Lintinisa,

la Catanisa ‘nterra non ci posa,

china di curtisia l’Austanisa,

la Miliddisa mi pari ‘na rosa,

tutta pumpusa la Sarausana,

e si ppi sorti lu me’ cori vola,

sempri l’amanti mia è Ciuriddiana

Un poeta locale di qualche secolo fa, sicuramente affascinato dalla bellezza delle donne siciliane, ci racconta che tra tutte, solo una era davvero la più bella al mondo, una donna di Floridia, la Duchessa Lucia Migliaccio. Scopriamo insieme la sua storia e…la sua bellezza!

Lucia nacque a Siracusa il 18 Gennaio 1770 da famiglia nobile, appunto i Duchi di Floridia, a 11 anni era già promessa sposa a Benedetto Grifeo principe di Partanna, matrimonio che poi prese atto e venne consumato qualche anno più tardi. La coppia non si annoiò, Lucia ebbe nove figli, quattro maschi e tre femmine, tre dei quali, purtroppo, morirono. Sicuramente le gravidanze non la toccarono poi molto, visto che la sua bellezza rimase sempre leggendaria, tanto che, rimasta vedova all’età di quarantadue anni, arrivò alle orecchie e agli occhi, niete po ‘po’ di meno, che al re Ferdinando di Borbone, il quale decise di sposarla ottanta giorni dopo la morte di Maria Carolina…vecchio furbacchione, penserete voi, non diversamente pensò la gente di allora, era un’indecenza, va bene che era re, ma poteva almeno rispettare la morte della moglie! Ma Ferdinando era molto tranquillo, e non perché fosse re, bensì perché sua moglie era stata esiliata dagli inglesi presenti in Sicilia già due anni prima! Ma immaginate il curtigghiu che ne uscì tra nobili e popolani, il giorno delle nozze il 27 Novembre 1814 a Palermo.

Idda si fici i so cunti, amante du rre iè!

Si rici ca’ i do’ picciriddi di Donna Lucia, sugnu figghi du rre!

Idda ci a’ fici ciaurari a u rre, ancora prima ca a mugghieri murissi.. picchi idda iè na gran buttana!

U rre iè tintu, mancu rispettau u liettu cauru cauru di so mugghieri, ca già ci fici trasiri n’autra!

E così via dicendo… Pure il figlio del re, non risparmiò invettive contro la futura sposa del padre, mettendolo in guardia su questa donna così libertina e..licenziosa, ma il re ebbe da rispondere: ‘Figlio mio, pensa a quante me ne ha fatte tua madre!’

La legge vigente al tempo fece sì che la duchessa diventasse moglie del re, ma mai regina, secondo quello che veniva chiamato matrimonio morganatico (regolava l’unione tra nobili di diverso lignaggio, in cui il coniuge di condizione inferiore, non aveva diritto né alla successione dinastica, né all’eredità del patrimonio).

Duchessa Lucia Migliaccio

La Duchessa Lucia, non fu mai una donna leggera e lasciva, anzi, esercitò un fascino grandissimo su re Ferdinando, ma non se ne servì mai a fini politici, a differenza di Maria Carolina che aveva fatto diventare ministri tutti i suoi amanti. Donna Lucia fu una donna liberale, rispettò il suo re e lo appoggiò nelle sue scelte, cercando di aiutarlo affinché non commettesse gaffes e cattiverie. Tutti la descrivono come una donna bellissima e parsimoniosa, che aveva il senso della misura, attenta a tutti i dettagli, fu una rispettosissima ‘padrona di casa’ sia al Vomero, villa che il re fece costruire per la sua amata, sia a Capodimonte, in cui accolse i regnanti d’Europa in diverse occasioni; persino la nobiltà napoletana iniziò ad amarla, nonostante fosse siciliana; molti poeti e pittori furono ammaliati dai suo occhi.’

La Duchessa Lucia Migliaccio si spense a Firenze il 26 Aprile 1826, pochi mesi dopo il suo re e sposo, ma la leggenda della sua bellezza continuò oltre la sua morte.

‘Bella, se puoi; onesta, se vuoi; rispettata sempre!’ codice che mise in atto tutta la vita, la Duchessa, la donna che fu sposa di un re, e non volle mai esser regina.

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