CHE SINFONIA!

CHE SINFONIA!

‘Uuuuuhmmmmm! Pa pa papa pa! Uuuuuhmmm! Che sinfonia!!!’

Vi chiederete cosa siano queste parole, sembrano quasi messe a caso, ci invitano, quasi, ad immaginarci una dolce sinfonia, un’orchestra che suona, magari, una marcia trionfale o un delicato sonetto.

Per quanti ieri sera, lunedì 16 Marzo 2020, tempo storico che non dimenticheremo facilmente, erano davanti alla tv a guardare le vicende di Salvo Montalbano, sanno già di cosa sto parlando!

Diceva Alessandro Siani in Benvenuti al Sud: chi viene al Sud, piange due volte: quando arriva e quando va via!; qualcuno aggiunge che si piange tre volte, la terza è quando, andati via, ci si pesa! O per chi perennemente abita in Sicilia, piange dopo ogni festività, forse piangeremo anche dopo questa quarantena forzata, vedendo l’ago della bilancia salire, ma questa è un’altra storia!

Ma almeno…avremo sentito una dolce sinfonia nella nostra bocca!

È sì! Perché la sinfonia di cui parliamo è prettamente culinaria!

A chi non è mai capitato di mangiare qualcosa in Sicilia e sentire non solo una sinfonia qua in terra (tipo marcia di Radetzky), ma tutto il coro angelico dei nove cieli del Paradiso?!

Se vi chiedessi dove mangiare il miglior cannolo o il miglior arancino a Catania, Palermo, Siracusa, tutti sapremmo rispondere, magari con pasticcerie e gastronomie diverse, ma tutte ci farebbero sentire questa sinfonia!

La Sicilia è una terra ricca e le sue bellezze non sono legate solo al mare, al sole, alle sue valli o alle montagne, ma anche a tutti i suoi frutti e i suoi ortaggi, al grano con cui viene fatta la pasta, i suoi salumi e la carne, i suoi formaggi…vi sta venendo fame?! O per caso vi siete ricordati di quella volta che avete mangiato…e avete sentito una sinfonia!

Quando tu mangi, per esempio, una melanzana o un pomodoro siciliano, ne senti sì il gusto specifico (vi assicuro che non è scontato per gli amici stranieri o che vengono dal Nord Italia), ma senti tutto il sole che ha riscaldato la pianta , senti il terreno diverso, più ricco di minerali nella zona etnea, più fertile nel siracusano, senti il vento che sferza le piante alle Eolie, senti la sua storia. Poi ci sono le innumerevoli ricette che parlano delle 12 dominazioni diverse in Sicilia, ma che ognuna ha portato la sua ricchezza e ne è diventata tradizione!

Ma cosa stava mangiando ieri sera Montalbano per sentire la sua sinfonia?! Cosa poteva non mangiare, in realtà, tanto da farlo sognare e in qualche modo, forse, farci venire un po’ di voglia…in barba a tutte le diete?!

Ma certo!!! La famosissima Pasta ‘ncasciata di Adelina!

Di ricette ne troverete tante sul web, ma molti la faranno ‘come la faceva mia nonna!’, che sfida sicuramente quella di Adelina, non so se per bontà, ma sicuramente in un valore aggiunto che è il ricordo di famiglia! È sì! Perché il cibo è anche famiglia e ricordi!

Oggi voglio condividere con voi la ricetta della pasta ‘ncascita non di Adelina, ma di Maria Montagnino, una nostra socia, che ci propone una versione con il cavolfiore. Abbiamo moltissime socie che oltre alle escursioni, si dilettano in cucina!

Di seguito la ricetta… e BUONA SINFONIA!

Maria Montagnino in escursione

PASTA ‘NCASCIATA CON IL CAVOLFIORE

INGREDIENTI per 6 persone

  • 500 gr pasta di semola (di grano duro)
  • 100 gr di pecorino al pepe
  • 200 gr tritato di maiale
  • 500 gr pomodoro polpa
  • 1 cavolfiore
  • 2 spicchi d’aglio
  • 20 gr finocchio semi
  • 50 gr pinoli
  • 5 bicchieri vino rosso
  • q.b. sale
  • q.b pepe
  • Pangrattato abbrustolito

PREPARAZIONE

1- Pulite 1 cavolfiore, dividetelo a cimette e cuocetele a vapore finché diventano tenere. Soffriggete 2 spicchi d’aglio in una larga padella a bordi alti con un filo d’olio, se volete potete aggiungere anche della cipolla. Aggiungete 200 g di polpa di maiale tritata, rosolatela, sfumatela con mezzo bicchiere di vino rosso, unite 500 g di polpa di pomodoro a pezzetti, una presa di sale, una macinata di pepe e cuocete a fuoco medio per 15 minuti.

2- Aggiungete le cimette di cavolfiore, coprite il recipiente e proseguite la cottura per 10 minuti. Lessate 500 g di maccheroni in una capace pentola con abbondante acqua bollente salata e scolatela piuttosto al dente.

3- Rovesciate la pasta nella padella con il condimento, unite 50 g di pinoli, 20 g di semi di finocchio e 100 g di pecorino al pepe e fate saltare tutto per un paio di minuti, mescolando delicatamente.

4- prendete una teglia e versate la pasta condita in modo da fare uno strato, aggiungete una spolverata di pecorino e pane grattato. Fate un secondo strato di pasta aggiungendo sempre del pecorino e pangrattato.

5- Infornate il tutto a 160 gradi per 20 minuti

Maria e Angelo, nostri soci, nella bellissima Savoca

 

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